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⦁ Pubblicato su su crackrivista.it numero 19 il 10/12/2024
VIRABELO KAMENTUBISTO
Cosimo e
Camilla parcheggiarono l'automobile presso un pioppeto. Indossarono le
calzature da trekking e caricarono gli zainetti sulle spalle. Cosimo inalò il
suo puff.
-
Ti
sei portato l’antistaminico – chiese Camilla.
Cosimo annuì.
Indossava sia gli occhiali che l’apparecchio acustico e gli era capitato di
chiedersi cosa ne sarebbe stato della sua vita senza la tecnologia.
Si
addentrarono nel bosco. Gli alberi erano piantati a filari paralleli e creavano
bizzarri effetti geometrici.
-
Ricordi
quando venivano qui con Leonardo piccolino? – chiese Cosimo.
-
Sì.
Si divertiva un sacco.
-
Chissà
se un giorno ci porterà anche suo figlio…
-
Lo
spero.
Cosimo
intravide un oggetto volante muoversi oltre le cime degli alberi. Si fermò
sopra le loro teste e rimase in volo statico, emettendo un ronzio appena
percettibile.
-
È
un drone - disse.
Camilla volse
il naso all'insù, distinguendo a malapena la sagoma attraverso il groviglio di
rami.
-
Mi
ci devo ancora abituare a questi affari - disse. - Non dovrebbero farli volare
sopra le persone.
Ripresero a
camminare e il drone si mosse in avanti, seguendoli dall'alto.
-
Probabilmente
è solo qualcuno che ha del tempo da perdere - disse Cosimo, sforzandosi di non
prestargli attenzione.
-
Non
mi piace questa cosa - rispose Camilla. - Ci vuole un patentino per guidarli,
no?
Gli scagliò
contro un sasso. Il drone tuttavia riuscì a scansarsi e a riprendere la sua
posizione.
-
Vuoi
che torniamo indietro? - chiese Cosimo.
Camilla
annuì.
Il drone
continuò, discreto e misterioso, a volare sopra di loro. Cosimo raccolse un
ramo per farsi da scudo e lo tenne d'occhio.
-
Ma
chi è questo svitato che ce l'ha con noi!? - sbottò Camilla.
Raggiunsero
il margine del bosco. Aumentarono il passo verso l'automobile e il drone planò
bruscamente verso di loro.
-
Sciò!
- gridò Cosimo, brandendogli contro il ramo.
S'infilarono
in macchina e chiusero le portiere con la sicura.
-
Andiamo,
dai! - disse Camilla.
Cosimo
osservò il drone appena fuori dal finestrino. Era ricoperto di fuliggine. Mosse
l'indice lateralmente e il drone imitò il suo movimento. Poi lo mosse in su e
in giù e il drone fece altrettanto. Disegnò infine un cerchio nell'aria e il
drone reagì con una piroetta. Sorrise divertito.
-
La
smetti!? - disse Camilla.
-
Non
credo sia pilotato da qualcuno - rispose Cosimo.
Abbassò il
finestrino e soffiò via la fuliggine. Intravide la scritta "Virabelo
Kamentubisto".
-
Credo
sia esperanto.
-
E
cosa significa?
-
Drone
spazza-camino - disse Cosimo. - Avevo pensato di comprarne uno...
-
E
cosa ci fa in mezzo al bosco!?
Cosimo fece
spallucce e disse al drone:
-
Ciao,
Virabelo! - disse.
Il drone fece
una piroetta. Camilla suonò il clacson e lo fece sussultare.
-
Attenta!
Così gli fai paura - disse Cosimo.
Il drone si
posizionò davanti al cristallo anteriore e rimase a guardarli in volo statico.
-
Te
lo ricordi il nostro cane? Faceva sempre così quando ci vedeva andare via -
continuò Cosimo. - Si piazzava sul cofano e non voleva saperne di lasciarci
partire.
Scese dalla
macchina e lo guardò da vicino. Lesse sulla scocca un numero di telefono. Provò
a chiamarlo ma squillò a vuoto. Il drone si spostò in direzione del pioppeto e
si fermò come per attenderlo.
-
Vuoi
che veniamo con te?
Il drone fece
una piroetta.
-
Io
non ci vado dietro a quel coso! - disse Camilla.
Si voltò
dall'altra parte infastidita. Il drone andò verso di lei e le portò via il
cappello con una specie di gancio. Cosimo si mise a ridere.
-
Come
ti permetti!? Ragazzaccio! - gridò Camilla.
-
Vuole
che vieni anche tu - disse Cosimo.
-
Ridammi
il cappello!
Il drone si
abbassò e glielo restituì.
Lo seguirono
all'interno del pioppeto, manteneva una velocità moderata per evitare che
rimanessero indietro.
-
Tu
lo sapevi che adesso i droni se ne vanno in giro da soli? - chiese Camilla.
-
No,
ma non mi viene difficile immaginarlo - rispose Cosimo.
Il bosco si
fece via via più denso e disordinato finché, oltre uno steccato, apparve una
casetta con un camino. Il drone vi s'infilò dentro e un istante dopo la porta
si aprì. Cosimo e Camilla rimasero cauti a qualche metro di distanza.
Intravidero
un salottino. La radio era accesa e sul tavolo c'era una tazzina da caffé.
Cosimo chiese permesso e si fece avanti. Sulla parete erano appesi un diploma
di laurea in ingegneria e la foto incorniciata di un signore che reggeva in
mano il suo drone. Per terra c'era un pezzo di pane ricoperto di formiche.
-
C'è
qualcuno? - chiese.
In camera da
letto trovò il corpo di un uomo steso sopra le coperte. Aveva gli occhi chiusi,
il volto grigio e inespressivo.
-
Chiama
un'ambulanza, Camilla! - gridò.
Uscirono in giardino e si sedettero su una panchina per calmarsi. Il
drone uscì di casa e appoggiò un telecomando ai piedi di Cosimo.
- Spegnilo! - disse Camilla.
Cosimo raccolse il telecomando e rispose:
- Forse sta cercando un nuovo proprietario… Torni a casa con noi,
Virabelo?
Il drone fece una piroetta e si mise a svolazzare tutt'intorno. Cosimo
sorrise e Camilla annuì.
- Adesso calmati, giovanotto! - disse Cosimo. - Non ci
piacciono i droni maleducati.
Il drone si voltò a guardare per l'ultima volta la
casetta nel bosco, poi si adagiò sulla panchina. Cosimo lo spense e lo infilò
nello zainetto.

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