Tempo di lettura: 2 minuti
⦁ 3° classificato - Veneto del mistero 2023 - Viaggio nell'insolito - Quarto d'Altino (VE)
Un bosco speciale
Alessio da ragazzino amava frequentare un bosco. Ci passava pomeriggi interi, a giocare o raccogliere more. A volte si sdraiava sull'erba e rimaneva in silenzio a godersi la tranquillità. Lo trovava speciale.
Un giorno tuttavia si sentì chiamare da lontano.
- Alessio! - gridò un uomo, agitando le braccia per attirare la sua attenzione. - Alessio, sei tu!? Aveva un tono di voce stupito e malinconico. Alessio si sentì a disagio e si nascose dietro un cespuglio. Lo sentì avvicinarsi.
- Sono io. Non aver paura - sussurrò l'uomo.
Alessio se la diede a gambe e si dileguò fra gli alberi.
- Aspetta, ti prego! Fermati! - continuò l'uomo inutilmente.
Alessio saltò in sella alla sua bici e pedalò veloce fino a casa. Diventò grande ma non dimenticò mai quel bizzarro episodio.
- Chissà chi era quell'uomo? Chissà se avrò mai occasione di incontrarlo? - si domandò spesso. - Era come se avesse visto in me la cosa più preziosa al mondo.
Molti anni dopo, tornò a visitare i luoghi della sua infanzia. Si recò presso il bosco e lo trovò verde e rigoglioso, proprio come se lo ricordava. Una brezza leggera muoveva le foglie, c'era odore di terra e di legna giovane. Provò nostalgia per la sua infanzia. Avrebbe dato qualsiasi cosa per riviverne un solo istante.
Girovagò fra gli alberi, quando notò un ragazzino che raccoglieva more. Aveva lunghi capelli castani, proprio come i suoi. Anche la maglietta e i pantaloncini erano come quelli che indossava lui stesso da ragazzino. Agitò le braccia per attirare la sua attenzione.
- Alessio! - gridò. - Alessio, sei tu!?
Il ragazzino s'impaurì e si nascose. Alessio continuò a chiamarlo e gli si avvicinò pian pianino, cercando di non spaventarlo.
- Sono io. Non aver paura - sussurrò, come se avesse accanto a sé la cosa più preziosa al mondo.
Il ragazzino scappò a gambe levate e Alessio si mise a inseguirlo.
- Fermati! Ti prego, aspetta! - gridò inutilmente.
S'illuse di raggiungerlo ma presto ne perse le tracce.
Aveva sempre saputo che quel bosco fosse speciale, ma ormai era adulto e non poté pensare che a una coincidenza. Si sdraiò sull'erba e osservò le chiome degli alberi oscillare al vento. Una foglia gli cadde sul viso e la scansò con la mano.
- È strano... - pensò. - Forse ora ho capito chi era quell'uomo. Quel ragazzino invece se n'è andato per sempre.

Commenti
Posta un commento